Category: Normativa

Lettere di Intento

ADEMPIMENTI PREVISTI DAL
DECRETO-LEGGE 30 aprile 2019, n. 34, Articolo 12 septies

Il file xml della fattura elettronica, deve contenere i seguenti dati:

  • Assoggettamento IVA Dichiarazione d’Intento
  • Codice fiscale del dichiarante
  • ANNO Dichiarazione d’Intento
  • PROTOCOLLO Dichiarazione d’Intento (prima parte, 17 cifre)
  • PROTOCOLLO Dichiarazione d’Intento (seconda parte, 6 cifre)

Per la gestione in BUSSTOP vedere manuale delle novità rel. 1015

Errori frequenti nella fatturazione elettronica

Ho inviato la fattura ma mi è stata scartata con Codice errore 00001, che cosa significa?

il Codice errore 00001 indica che il Nome file non è valido.
Le regole per la nomenclatura del file sono riportate nella pagina del sito: Predisporre la FatturaPA

Ho provato a rinviare una fattura scartata dal SDI, ma il sistema mi restituisce il Codice errore 00002, che cosa significa?

Il Codice errore 00002 indica che il Nome file è duplicato.
Ogni file inviato al Sistema di Interscambio deve avere un nome diverso da qualsiasi altro file inviato in precedenza. E’ possibile, ad esempio, rinviare una fattura già scartata dal SdI, una volta corretto l’errore, con lo stesso numero di fattura, ma rinominando il file. Le regole per la nomenclatura del file sono riportate nella pagina del sito Predisporre la FatturaPA

Ho inviato una fattura ma mi è stata scartata con Codice errore 00200, che cosa significa?

Il Codice errore 00200 indica che il File non è conforme al formato.
Si consiglia di verificare la conformità al formato FatturaPa del documento che si intende inviare.
Il SdI, infatti, controlla la corrispondenza con lo schema XML del file trasmesso e la presenza dei dati definiti obbligatori.

Ho inviato una fattura con il Codice Fiscale che mi è stato indicato dall’ amministrazione e la fattura mi è stata scartata con Codice errore 00305, che cosa significa?

Il Codice errore 00305 indica che l’ IdFiscaleIVA del CessionarioCommittente non è valido.
In generale si ricorda che non è possibile inserire nel campo <idFiscaleIVA> il Codice Fiscale. L’ IdFiscaleIVA (<idFiscaleIVA>
Il numero di identificazione fiscale ai fini IVA è costituito da:

<IdPaese> codice della nazione che ha attribuito l’identificativo fiscale al soggetto (es. IT, DE, ES,..);

<IdCodice> numero di partita IVA (per i residenti in Italia) o codice IVA per gli altri.


Ho inserito in fattura il Codice Destinatario di fatturazione elettronica ma la fattura mi è stata scartata con Codice errore 00311, che cosa significa?

Il Codice errore 00311 indica che il Codice Destinatario inserito non è valido.
Si consiglia di verificare attentamente il Codice Destinatario del servizio di fatturazione elettronica su IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni) o presso l’amministrazione destinataria della fattura.

Ho inserito in fattura il Codice Destinatario di fatturazione elettronica andando a verificare su IPA l’esistenza di tale codice ma la fattura mi è stata scartata con Codice errore 00312, che cosa significa?

Il Codice errore 00312 indica che il Codice Destinatario non è attivo.
Si consiglia di verificare attentamente su IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni) la data di attivazione del servizio di fatturazione elettronica associata al Codice Destinatario riportato in fattura.
Il SdI, infatti, controlla non solo l’esistenza del codice identificativo del destinatario su IPA ma anche che la data di avvio del servizio di fatturazione elettronica sia antecedente (o al più uguale) a quella dell’invio della fattura.

Invio una fattura ad un ufficio centrale censito in iPA ma ricevo lo scarto dal Sdi con codice “00398”, perché?

L’ufficio centrale denominato “Uff_eFatturaPA” nasce come misura eccezionale per far fronte ad eventuali inadempienze delle amministrazioni; è generato su IPA dall’AGID in ottemperanza ai chiarimenti di cui alla circolare 1 del 31 marzo 2014 del Dipartimento Finanze, del Ministero Economia e Finanze, e del Dipartimento Funzione Pubblica della Presidenza del consiglio dei Ministri. Tale Ufficio “virtuale” può essere eliminato su richiesta dell’Amministrazione solo dopo 12 mesi dall’avvio. Essendo una misura cautelativa, l’utilizzo deve essere opportunamente controllato. In particolare su tutte le fatture inviate ad un ufficio centrale, cosi come chiarito dalla circolare di cui sopra ed indicato nelle specifiche tecniche di colloquio con il SDI, il SDI, sulla base dell’identificativo fiscale del cessionario indicato in fattura, verifica sull’indice delle PA la presenza di uffici con il servizio di fatturazione elettronica attiva.

Se in corrispondenza dell’identificativo fiscale del cessionario esiste un unico ufficio “ordinario” con il servizio di fatturazione elettronica attivo (oltre all’ufficio centrale), allora la fattura viene scartata (codice scarto 00398) con l’indicazione dell’ufficio corretto da utilizzare;

Se in corrispondenza dell’identificativo fiscale del cessionario risultano più uffici ordinari con il servizio di fatturazione elettronica attivo, ovvero il solo ufficio centrale, la fattura viene inoltrata.

faq fatturazione elettronica

D: Se il cliente ci chiede il  nr. Ordine nel campo 2.1.2.2 <idDocumento>, dove dobbiamo compilare in BUSSTOP questo campo ?

R: è il classico “Riferimento ordine cliente” che trovate in prenotazione

 Nell’esempio digitiamo ABC123 in quel campo e questo è il risultato
<DatiOrdineAcquisto>
        <IdDocumento>ABC123</IdDocumento>
      </DatiOrdineAcquisto>
Nelle fatture immediate, il campo è denominato riferimento ordine e si trova premendo il bottoncino della colonna Riga della griglia inferiore.
Nei contratti, deve essere compilato il campo“Rif. ordine cliente”, che viene poi ereditato in prenotazione, sia che si generi automaticamente il contratto, sia che lo si inserisca manualmente su un servizio.
Qualora vi dimenticaste di inserire il “Riferimento ordine cliente”, potete farlo successivamente alla creazione del servizio, ma prima di copiare i servizi successivi.
D: Se il cliente ci chiede di compilare la riga 2.2.1.16.1 <TipoDato>, dove dobbiamo compilare in BUSSTOP questo campo ?
R: in prenotazione a destra del campo percorso, si trova il bottone “Note fattura” (rettangolo rosso)
premendolo si aprirà una maschera in cui si deve obbligatoriamente inserire un codice e la descrizione richiesta
In fattura immediata, il campo si trova premendo il bottoncino presente nella colonna Riga (rettangolo blu)
Compilare i campi Descrizione e Tipo date note fat. elet (rettangolo rosso)

D: cosa fare per servizi spezzati la cui andata è nell’anno 2018 e il ritorno nel 2019 e si deve emettere una fattura anticipata ?

R: non si devono assolutamente raggruppare i servizi  o metterli insieme con riferimento. Il programma non stamperebbe la fattura.

Si deve invece intervenire temporaneamente sulla scheda cliente, pagina Vendite per cambiare l campo “Fatturazione” da “Per singolo servizio” a “Riepilogativa” Terminata la fatturazione si può ripristinare la scheda cliente.

D: Inviando una fattura B2B ci viene segnalato un errore sul pagamento, dalla piattaforma dell intermediario

R1: Premesso che capiterebbe anche con fatture verso le PA, trattasi di IBAN caricato erroneamente nell’archivio nostre Banche.
Ecco come si presenta un IBAN errato.
Si notino gli spazi (freccia rossa) che aumentano il n. di caratteri rispetto ai 27 corretti
iban_errato.jpg
In realtà, questo campo dovrebbe essere lasciato vuoto, (rettangolo arancione) in quanto si tratta di IBAN dedicato a banca straniera; poiché il programma calcola in modo autonomo l’IBAN con i dati inseriti in questo archivio, si rende inutile riempire il campo.
no_iban.jpg
Non ha problemi, chi ha inserito l’IBAN come mostrato sotto. (rettangolo blu) anche se non necessario.
iban.jpg
Consigliamo di verificare immediatamente quanto sopra, per evitare inutili respingimenti di fatture.
R2: il pagamento utilizzato non ha il tipo pagamento 
Come mostrato in figura, il pagamento è mancante del tipo pagamento (rettangolo rosso)
Nell’immagine sotto, il pagamento corretto (rettangolo blu)
D: quando genero una fattura di acconto, il programma mi ritorna il seguente errore: Errore tabella fatture. Campo BADESCRI Banca non valorizzato.
R: il pagamento di una fattura anticipata, viene acquisito dalla tabella dei parametri – pagina 6 – campo Pagamento per acconti a prescindere dal pagamento inserito nella scheda cliente. Tale pagamento anticipato, non può avere come tipo pagamento il Bonifico (RIMESSA VA BENISSIMO) in quanto per sua natura, impone una banca in fase di fatturazione.

D:  l’identificativo fiscale (P.IVA o codice fiscale straniero) non è tra i campi del pre controllo SDI ?

Viene respinta una fattura perché nel campo partita iva , il cliente ha un valore errato, ma al controllo passa come regolare. Solo dopo alcuni giorni si riceve lo scarto dallo SDI
R: il campo <IdCodice>  è tra i campi di pre controllo, ovvero va compilato obbligatoriamente almeno uno tra P.IVA e  Codice Fiscale; però non viene controllato se effettivamente scritto correttamente;  si potrebbe inserire IT o altro iso nazione del cliente straniero  + 11 zeri e la fattura passerebbe il controllo preliminare.
ATTENZIONE:
il codice iso non va inserito nel campo partita iva

D: i codici CUP o il CIG, vengono riportati in fattura elettronica solo e se è riempito il campo Riferimento ordine cliente. Come fare per non dimenticarsene ?

R: in archivi – tabelle prenotazione Parametri – pagina 7, attivare il flag Rif. ordine obbligatorio. I codici CUP e CIG invece, possono essere resi obbligatori o attraverso la tabella parametri su tutti i clienti PA (tabelle prenotazione Parametri – pagina 7, attivare il flag  Cod. CUP-CIG obbligatorio oppure singolarmente sul cliente in Archivi – Contabilità – Clienti pagina Contabili, attivando il flag Cod. CUP-CIG obbligatorio.
D: come si crea il legame tra nota di accredito immediata e la fattura da cui scaturisce ?
R: dopo aver inserito il tipo documento Nota di credito elettronicaNota di credito elettronica split payment, inserito data e cliente, premere il bottone COPIA (rettangolo rosso), si aprirà l’elenco delle fatture emesse per il cliente. Scegliere quella da cui far scaturire la nota di credito. Oltre a copiare il testo, verrà creato il legame tra i 2 documenti.
Per le note di credito generate da Integrazione servizi invece, il legame è del tutto automatico.
D: dove vanno indicate la data e il numero della lettera di intento forniteci da un esportatore abituale, in fattura elettronica ?
R: fornita da agenzia delle entrate  – la fattura emessa nei confronti di un esportatore abituale deve contenere, ai fini IVA, il numero della lettera d’intento. Si ritiene che l’informazione possa essere inserita utilizzando uno dei campi facoltativi relativi ai dati generali della fattura che le specifiche tecniche lasciano a disposizione dei contribuenti, ad esempio nel campo “Causale”. 
In BUSSTOP quindi, andare in Archivi – Contabilità – Clienti – pagina Fattura elettronica e riempire il campo Causale fattura elettronica che rammentiamo, prevale su quella inserita in Tipo servizio e in Aziende.
D: le righe solo descrittive delle fatture immediate e le righe spese solo descrittive inserite nei servizi, non vengono più accettate dallo SDI, con la seguente notifica di scarto:

2.2.2 DatiRiepilogo non presente in corrispondenza di almeno un valore di 2.1.1.7.5 AliquotaIVA o 2.2.1.12 AliquotaIVA  

Come rimediare ?
R: Innanzi tutto, dovete disattivare a pagina 8 dei parametri, il flag “Righe descrittive in FE”
In fatture immediate,
premere il bottoncino presente nella colonna “Riga” (quelle numerate 10, 20, 30 ecc Rettangolo verde)
Compilare il campo Descrizione mettendo quello che prima era nella riga descrittiva del corpo fattura (rettangolo rosso)
Compilare il campo “Tipo data note fattura elett. indicando un qualsiasi valore. Per esempio 1 (rettangolo blu)
Nei servizi invece
premere il bottoncino accanto al percorso (rettangolo verde)
Compilare il campo Descrizione mettendo quello che prima si inseriva nelle righe fattura solo descrittive (rettangolo rosso)
Compilare il campo “Tipo dato note fatt. elett. indicando un qualsiasi valore. Per esempio 1 (rettangolo blu)

Emissione fatture elettroniche – particolarità



La fattura  B2C sempre attraverso l’agenzia delle Entrate

 
E’ sul sito web dell’Agenzia delle Entrate, nell’area riservata, che i soggetti privati troveranno al momento dell’entrata in vigore, le fatture elettroniche emesse nei loro confronti. Visto l’obbligo di fatturazione elettronica per tutti infatti, le fatture elettroniche B2C, emesse nei confronti dei consumatori finali, saranno disponibili attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. In ogni caso, il cedente/prestatore deve consegnare direttamente al cessionario/committente una copia informatica o analogica della fattura elettronica, comunicandogli contestualmente che il documento è messo a disposizione dal Sistema di Interscambio.
Dal 1° gennaio 2019, la fatturazione elettronica scatta anche per le operazioni effettuate nei confronti dei privati consumatori. È quanto ha previsto la legge di Bilancio 2018, che ha introdotto con la medesima decorrenza l’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica per tutte le cessioni di beni o prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati nel territorio dello Stato, utilizzando il Sistema di Interscambio (SdI).

Come funziona

a) Non essendo tenuti ad avere un identificativo fiscale e nemmeno una PEC , si dovranno utilizzare i “0000000” nel campo “Codice Identificativo” e il  “Codice Fiscale” 
b) emessa la fattura e trasmessa al SDI, questa viene resa disponibile al consumatore privato, nella sua area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate.
Inoltre si deve rendere disponibile al cedente/prestatore un duplicato. 
Riepilogando, il cedente/prestatore consegna direttamente al cessionario/committente una copia informatica o analogica della fattura elettronica, comunicandogli contestualmente che il documento è messo a disposizione dal SdI nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate.

Quali sono i vantaggi ?

– da un lato, si continua ad operare come fatto sino ad ora (31/12/2018) perché il cedente/prestatore può consegnare la fattura al suo cliente in formato analogico
– dall’altro il consumatore privato evita tutta una serie di problemi, derivanti dalla mancanza di adeguati strumenti (codice identificatico, PEC, strumenti informatici)
Infine, trovando la fattura elettronica nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate il consumatore privato, può consultare facilmente la fattura.

 

OPERAZIONI VERSO E DA SOGGETTI NON RESIDENTI, NON STABILITI, NON IDENTIFICATI IN ITALIA – REGOLE DI PROCESSO
 
Il file xml della fattura elettronica per questo tipo di soggetti, può essere identico a quello dei soggetti italiani e non va firmato. BUSSTOP ha deciso che per semplicità, utilizzerà il medesimo file.
 
 

A uso programmatori

Dati obbligatori per operatori economici
ID paese (codice iso a 2 caratteri) es: DE (Germania)
ID fiscale (identificativo fiscale) 
 
Dati obbligatori per persone fisiche
ID paese (codice iso a 2 caratteri) es: DE (Germania)
ID fiscale identificativo fiscale ove presente, ma se assente indicare nome e cognome


Inserimento di codici IPA , codice identificativo e/o PEC

Codice IPA (6 caratteri per PA) – non inserire la PEC del cliente
Codice identificativo (7 caratteri per B2B e B2C) – non inserire la PEC del cliente
La PEC si inserisce solo nel caso in cui il codice identificativo è mancante e si inseriscono 0000000


Scarti fatture

Se la fattura è respinta dallo SDI, la fattura non risulta mai emessa. Se a respingere la fattura è il cliente PA finale, fa fede la notifica di esito: messaggio con il quale il SdI inoltra al trasmittente la notifica di esito committente ricevuta dal destinatario della fattura.
In questo caso la fattura non risulta emessa.  

Si rammenta che per le fatture B2B e B2C non esiste scarto. In questo caso si dovranno emettere note di credito elettroniche per correggere eventuali emissioni errate.

Sigillatura

La sigillatura delle fatture, che troverete in fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate, corrisponde alla firma digitale ma solo per le B2B e B2C che risulteranno così immodificabili.
La fatture PA vanno invece firmate digitalmente con il metodo classico
 
Soggetti esentati dall’emissione della fattura elettronica
 
  • Contribuenti minimi di cui all’articolo 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111; ( coloro che hanno conseguito nell’anno solare precedente ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 euro. )
  • Contribuenti in regime forfettario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. 
    • coloro che abbiano conseguito ricavi o percepito compensi non superiori a determinati limiti (ragguagliati all’anno nel caso di attività iniziata in corso di anno), diversificati in base al codice ATECO, che contraddistingue l’attività esercitata
    • abbiano sostenuto spese complessivamente non superiori a 5.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e per compensi erogati ai collaboratori, anche assunti per l’esecuzione di specifici progetti.
    • il costo complessivo dei beni strumentali, al lordo degli ammortamenti, non superi, alla data di chiusura dell’esercizio, i 20.000 euro. Non concorrono alla formazione di detto limite i beni immobili, comunque acquisiti, e anche se detenuti in locazione, utilizzati per l’esercizio dell’impresa, arte o professione. Rilevano, invece, nel calcolo del limite: per i beni in locazione finanziaria, il costo sostenuto dal concedente; per i beni in locazione, noleggio e comodato, il valore normale degli stessi determinato alla data del contratto di locazione/noleggio o comodato; per i beni in proprietà, il prezzo di acquisto. I beni utilizzati promiscuamente per l’esercizio dell’impresa, arte o professione e per l’uso personale o familiare, concorrono alla formazione del predetto limite nella misura del 50%, indipendentemente dal loro effettivo utilizzo. Non concorrono, infine, al calcolo del limite dei 20.000 euro i beni strumentali all’esercizio dell’arte o della professione, ovvero all’esercizio dell’impresa il cui costo unitario non sia superiore a 516,45 euro.

Questi soggetti, pertanto, non sono ora, e non saranno nemmeno a partire dal 1° gennaio 2019, obbligati ad emettere fattura elettronica per la certificazione delle loro operazioni attive. Tuttavia, dovranno anch’essi rapportarsi con la rivoluzione digitale del fisco, perché potranno risultare destinatari di e-fatture.

Cosa accade se dobbiamo emettere la fattura elettronica per un cliente che non ha ne PEC ne codice identificativo ?

La fattura viene emessa regolarmente ed inviata allo SDI, il quale provvede ad inviarci un link Dobbiamo poi provvedere a girare questo link al cliente finale, per consentirgli di scaricare la fattura.
 
Data di emissione delle fatture elettroniche
 
L’art. 21 co.4 DPR 633/72 recitava che la fattura deve essere emessa al momento di effettuazione dell’operazione a norma dell’art. 6 del DPR 633/72
Il primo periodo è stato sostituito  con….. “La fattura è emessa entro 10 giorni dall’effettuazione dell’operazione” Nel nostro settore pertanto, 10 giorni dalla fine del servizio
 
La fattura cartacea o elettronica si considera emessa all’atto della sua consegna, spedizione, trasmissione o messa a disposizione del cessionario committente.

In pratica si può dire che la data di:
Effettuazione = data in cui l’imposta = data emissione = Data riportata
operazione                         diventa esigibile                 (trasmissione)                        in fattura
 
Trasmissione fattura al SDI
 
Deve essere tempestiva
 
Un piccolo ritardo che non pregiudica la corretta liquidazione IVA, costituisce Violazione NON punibile
 
Per le fatture PA – in caso di scarto, RE-inoltro nei 5 giorni successivi effettivi (non lavorativi)
 
Sanzioni
 
Non applicate se l’emissione avviene entro il termine della liquidazione periodica dell’imposta
 
Si applicano ridotte dell’ 80% se emessa entro il termine della liquidazione dell’imposta del periodo successivo
 
Esempi
 

Contribuente mensile




Annotazione fatture emesse

Le fatture di cui all’art. 21 comma 4 terzo periodo lettera b sono registrate entro il giorno 15 del mese successivo a quello di emissione e con riferimento al mese medesimo

Emissione e annotazione fatture


 

1° gennaio 2019 – Fattura elettronica: alcuni aspetti

Dal 1° Gennaio 2019 la fattura elettronica sarà obbligatoria anche per le fatture tra privati.  (B2B e B2C)

Esenzione dall’emissione di fattura elettronica
Sono esenti dall’obbligo solamente 

  • i possessori di partita IVA con regime dei minimi o con regime forfettario. 


di seguito i requisiti per il regime forfettario 2018.

Requisiti Dettagli
Limite dei ricavi e compensi Da € 25.000 ad € 50.000 a seconda dell’attività esercitata
Spese per lavoro dipendente e assimilati Non superiori ad € 5.000 lordi
Beni strumentali Costo complessivo non superiore ad € 20.000

Tali requisiti dovranno essere verificati, per coloro che sono già in attività sui dati dell’anno precedente, per chi intende iniziare una nuova attività, su dati presunti.

  • verso (e, ovviamente, da) contribuenti non residenti o non stabiliti in Italia, per le quali, però, sarà necessario effettuare una sorta di “spesometro” dedicato, entro il giorno 5 di ogni mese (scadenza che appare quantomeno “stringente”).
  • verso soggetti non titolari di partita IVA
Vantaggi con l’emissione della fattura elettronica

  • esonero dallo spesometro (proprio come il regime forfettario e dei minimi, chi emette la fattura  elettronica sarà esonerato dalla trasmissione delle comunicazioni delle fatture emesse e ricevute);
  • l’esonero dall’obbligo di comunicare gli acquisti effettuati da operatori di San Marino;
  • l’esonero dal Modello Intrastat, che consente il monitoraggio da parte dell’Agenzia delle Dogane di tutte le operazioni commerciali di scambio intrattenute tra i soggetti di diversi Stati membri dell’Unione Europea;
  • l’esonero dalla comunicazione dei dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing.   

Inoltre:

  • diritto al rimborso IVA in via prioritaria, vale a dire entro solo tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale. 
  • gli accertamenti fiscali in materia di IVA e di imposte dirette, che saranno ridotti da cinque a quattro anni.
Doveri

  • emettere, gestire e conservare (*) le fatture esclusivamente in formato elettronico.  *obbligo di conservazione sostitutiva della fattura la quale  garantisce nel tempo la validità legale dei documenti informatici. La durata della conservazione sostitutiva è uguale q quella cartaceo, ovvero 10 anni.
  • Non emettere una fattura elettronica quando invece è necessario, comporta una sanzione.

Utilizzare l’agenzia delle entrate per invio e conservazione delle fatture elettroniche B2B

Premessa
può utilizzare questo servizio, la società che ha un numero massimo di sostituti d’imposta di 20 soggetti percipienti. (coloro che espongono ritenuta di acconto in fattura)

E’ importante che il soggetto che si iscrive a fisco on line, sia anche quello iscritto all’anagrafe tributaria.  Se non si è sicuri, chiedere al commercialista o chiamare direttamente l’agenzia delle entrate.

Le seguenti informazioni, sono state rilasciate telefonicamente dall’agenzia delle entrate, chiamando il n. di telefono 800 299 940

  1. Si può ottenere un codice univoco per ricevere le fatture elettroniche passive ? Si è possibile, ma solo dopo aver accreditato un canale di ricezione. Naturalmente di norma, l’accreditamento lo effettua solo chi deve ricevere un volume consistente di fatture passive.
  2. Si può effettuare un invio massivo delle fatture elettroniche ? per esempio l’intera fatturazione del 30/09/201… No allo stato attuale le fatture vanno inviate una per volta. E’ evidente che potranno utilizzare la piattaforma dell’agenzia delle entrate, le aziende che emettono un numero limitato di fatture, pena un lavoro manuale consistente.
  3. Le fatture B2B vanno firmate digitalmente ? No non è necessario
  4. Le fatture B2B vanno marcate temporalmente ? No non è necessario

Come si procede

Passaggio 1

Cliccare sul link  agenzia delle entrate
mettere il ceck su Persone Fisiche 
e sul flag   
e poi premere Richiedi il codice PIN

Vi verranno richiesti alcuni dati che per comodità e precisione, conviene richiedere al commercialista


Premere il bottone Invia

Vi verrà rilasciato un codice parziale di 4 cifre ed entro 15 giorni, verrà recapitato all’indirizzo di residenza, una lettera con la restante parte del codice 

Riepilogando il codice sarà di 4 (rilasciato subito) + 6 numeri  (via lettera) = 10 numeri totali 
Conservate questo codice


Passaggio 2
da eseguire solamente dopo aver ottenuto l’intero codice personale

Cliccare sul link agenzia delle entrate
mettere il ceck su Società e, piú in generale, tutti i soggetti diversi dalle Persone fisiche (c.d. Pnf), che presentano la dichiarazione dei sostituti d’imposta per un numero massimo di 20 soggetti percipienti
e sul flag 
 
e poi premere Richiedi il codice PIN 

Vi verranno richiesti alcuni dati di cui ora siete in possesso ed in particolare:
Codice Fiscale del Rappresentante
Codice PIN assegnato al rappresentante (ottenuto con il Passaggio 1)



Premere il bottone Invia

Vi verrà rilasciato un codice parziale di 4 cifre ed entro 15 giorni, verrà recapitato all’indirizzo di residenza, una lettera con la restante parte del codice 


Aderire al servizio Fatture e corrispettivi

Accedere alla home page di Agenzia entrate  e di seguito cliccare sul bottone Area Riservata

Cliccare su Accedi nell’area Entratel/Fisconline (rettangolo rosso)

Cliccare asul bottone Accedi con credenziali Agenzia
Inserire Codice fiscale – password modificata – codice pin ottenuto
Premere OK
Scegliere l’utenza di lavoro. Si consiglia di utilizzare quella della propria azienda 
Quando verrà richiesto di validare i propri recapiti, potete rimandare l’operazione in un secondo momento, oppure procedere immediatamente, indicando un numero di cellulare e una mail aziendali su cui far pervenire Ricevute ed Avvisi  
Utilizzare l’utenza di lavoro come Incaricato (dalla vostra azienda e poi premere OK





Accettare le condizioni di utilizzo per iniziare l’utilizzo del sistema (premere Prosegui)

Si accederà al pannello di controllo
Trasmettere i file xml al servizio di interscambio
Controllo fattura
Prima di trasmettere la fattura xml, si può eseguire un controllo preliminare della stessa, così come fatto in passato per le fatture PA
Sigillatura

La sigillatura delle fatture corrisponde alla firma digitale ma solo per le B2B e B2C che risulteranno così immodificabili.
Le fatture PA vanno invece firmate digitalmente con il metodo classico
La sigillatura, sostituisce nel nome file xml, il primo 0 del numero di spedizione (vedi immagine)


ATTENZIONE
La trasmissione della fattura elettronica consente l’invio via web della fattura nei tre formati previsti caricando il file dal computer dell’utente.
La funzionalità consente il caricamento di file singoli o di un archivio zip di fatture. La dimensione massima del file caricato non deve superare i 5 Mb. In caso di file archivio, esso deve contenere al massimo 10 file fattura.

Questo servizio si adatta bene ad aziende di piccole dimensioni, con numero di fatture emesse limitato. 

Dal 1 Luglio al 31 Dicembre 2016, l’utente può scegliere esplicitamente se inviare una fattura verso le Pubbliche Amministrazioni (FatturaPA) o una fattura verso i privati (FatturaOrdinaria e Fattura Semplificata).
La trasmissione della fattura al Sistema di Interscambio è possibile solo per fatture in formato FatturaPA.
Da Gennaio 2017 è possibile inviare anche la fattura ordinaria e la fattura semplificata al Sistema di Interscambio
.


Procedere con l’adesione al servizio di conservazione


Fatture passive (ricevute)



indicare se si utilizzerà il codice destinatario (se in possesso) o la PEC come canale di ricezione




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